Gli ultimi progetti di Piacentini per la trasformazione digitale della Pa

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Per Diego Piacentini quelli di Citizens of the future sono stati tra gli ultimi progetti da valutare. Lo scorso 16 settembre sono scaduti i due anni che l’ex vicepresidente di Amazon ha deciso di impiegare come commissario straordinario per l’agenda digitale del governo italiano. Piacentini rimarrà in sella ancora 45 giorni. Il tempo necessario all’esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle per trovare un sostituto da mettere per un altro anno al timone del team digitale, la squadra voluta dal governo Renzi per riformare le tecnologie della pubblica amministrazione. Nell’ultima maratona di progettazione, l’hackaton Citizens of the future, il commissario per l’agenda digitale ha chiesto a una settantina di designer di progettare i servizi che la pubblica amministrazione dovrebbe offrire ai cittadini nel 2025.

Un’Italia più vecchia, quella che ci aspetta tra sette anni: 59,3 milioni di persone, di cui 16,9 milioni sopra i 65 anni.Fumatori in costante calo (sono il 23,8% della popolazione), mentre cresce la percentuale di obesi sopra i 30 anni (23%).

Un’Italia che vive di più, 83,8 anni, che usa meno di prima l’automobile per spostarsi. E un’Italia con scuole più vuote: svanito un milione di studenti tra 6 e 16 anni. Ai designer, riuniti a Milano negli spazi di Frog, è stato chiesto di progettare un servizio che gli uffici pubblici potrebbero sviluppare per semplificare la vita ai cittadini. Tre i settori in cui applicarsi: sanità, educazione e trasporti.

Delle sette idee presentate, tre sono arrivate sul podio.

Sono Teseo, una app che monitora la preparazione di uno studente; Hospital Companion, per semplificare l’accesso al pronto soccorso dei pazienti; e CoPi, che accompagna e guida gli spostamenti delle persone più fragili. I tre progetti potrebbero essere sperimentati dal Comune di Milano, che li pubblicherà sul proprio sito. “Hanno saputo offrire una soluzione semplice a un’esigenza sentita”, osserva Roberta Cocco, assessore del Comune di Milano alla trasformazione digitale.

Per Piacentini, “Teseo ha inventato qualcosa che non esiste”. È un sistema che risponde a una scuola che è ancora in fase di sperimentazione in piccoli nuclei. Come l’insegnamento capovolto (flipped classroom) che ribalta l’ordine tradizionale della scuola, basato su lezioni frontali in classe, studio a casa e verifiche in istituto. La piattaforma raccoglie i dati sulle performance dello studente e sui risultati degli esercizi, le elabora e aggiorna l’orario e le lezioni da seguire in base ai suoi bisogni. Attraverso Teseo gli allievi più brillanti in una materia possono condividere le loro conoscenze con i compagni meno bravi e colmare da altri le proprie lacune.

Il team di designer ha disegnato la app su Lamin, studente straniero a Milano che conosce ancora poco l’italiano e perciò non riesce a eccellere negli studi. Ma il sistema può funzionare anche per i compagni. E stimola l’inserimento a scuola di tutor digitali e nuove professioni. Come lo smart bidello, l’idea da cui Riccardo Costi, Margherita Masciariello, Francesca Paduano, Aysu Sani, Agustín Pereyra Decara e Andrea Taverna hanno sviluppato Teseo.

Hospital Companion controlla, passo dopo passo, l’esperienza di un paziente in un pronto soccorso. Gli espone come si articolerà la sua permanenza in ospedale, dall’accettazione alle visite. Dà una stima dei tempi di attesa. Traduce in un linguaggio più semplice il referto medico. E consente di condividerlo istantaneamente con il medico di base, l’assicurazione sanitaria o il datore di lavoro. “Abbiamo pensato una app per alleviare le parte emotiva, ma anche tecnica. Per esempio, in base al problema indica l’ospedale specializzato a cui rivolgersi”, spiegano Francesca Carella, Alexandra Zanasi, Martina Gentile e Andrés Calvachi, i designer che hanno messo a punto la app. In prospettiva, con un dispositivo wearable Hospital Companion consente anche di fare un pre-triage, rilevando i dati basici dello stato di salute del paziente.

CoPi è un acronimo per copilota. Ed è questa la funzione della app: affiancare persone che hanno problemi a muoversi in città. Come gli anziani, da cui sono partiti gli ideatori: Federico Giaimo, Mark Vanderbeeken, Caterina Vitali e Laura Polazzi. Ma anche minori, persone con disabilità. L’applicazione non sostituisce solo Google maps e affini disegnando il percorso più comodo per arrivare a destinazione, ma interagisce con l’ambiente circostante. Per esempio, quando l’utente si avvicina alla fermata dell’autobus, la app allerta il conducente perché prenoti un posto a sedere ed estenda la rampa che agevola la salita sul mezzo. O consente di reclutare un accompagnatore volontario.

Le app sono pensate per interagire con i sistemi già messi a punto dal team digitali. Come Spid, il sistema di identità digitale, la carta di identità elettronica, il sistema di pagamenti Pago Pa. Ma tra servizi cloni, non funzionanti o non aggiornati, resta ancora da fare. Dopo l’uscita di scena di Piacentini, il nome del prossimo commissario farà la differenza sul futuro del team digitale e sul prosieguo della sua strategia di trasformazione tecnologica degli uffici pubblici. Altrimenti la regia passerà all’Agid, dove di recente il ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, ha nominato direttore generale una figura di fiducia e ben addentro alle dinamiche della macchina statale: Teresa Alvaro.

Fonte: WIRED.it